Giulio Bollati è stato un importante editore italiano. Dopo gli studi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, iniziò nel 1949 presso la casa editrice Einaudi (contribuendo all'ideazione di importanti collane come la Piccola biblioteca Einaudi, la Nuova universale Einaudi, il Nuovo politecnico) il percorso che ne fece una figura di primo piano dell’editoria italiana, culminato nel 1987 nella guida della Bollati Boringhieri. Trasferitosi a Milano, nel 1978 lavorò a il Saggiatore e dal 1980 al 1984 fu consulente per il gruppo Mondadori.
Nel 1987, insieme alla sorella Romilda, acquisì la maggioranza azionaria della Boringhieri, divenendo amministratore delegato della nuova editrice Bollati Boringhieri e dando vita a collane di classici della letteratura (Nuova cultura, Pléiade, Pantheon) e di narrativa contemporanea (Varianti).
All’attività editoriale affiancò quella saggistica: curò testi di Manzoni e Leopardi e opere collettive (con Luciano Gambi l’Atlante della Storia d’Italia, 1976; con Carlo Bertelli L’immagine fotografica, 1845-1945 degli Annali della Storia d’Italia, 1979). Di Giulio Bollati, nella sua casa editrice (dopo la sua morte), vennero pubblicati due libri Da Verri a Cattaneo. La prosa morale e civile in Italia tra Settecento e Ottocento (1997) e Giacomo Leopardi e la letteratura italiana (1998). Assieme al suo L’italiano. Il carattere nazionale come storia e come invenzione (Einaudi, 1983), questi scritti rappresentano il cuore del lavoro critico di Bollati.